Come capire il proprio orientamento
Oggi parliamo dell’importanza di una scelta e di come questa possa determinare il presente e il futuro. Innanzitutto facciamo chiarezza sui prodotti e sul loro scopo, in primis parleremo del piano previdenziale. Questo strumento nasce oramai venti anni fa’ con la prima riforma Dini sulle pensioni.
Usando i fondi pensione si può evitare di vivere una vecchiaia di stenti a causa della magra pensione pubblica. In Italia, le future pensioni dei lavoratori di oggi saranno basse, molto basse, e questo nonostante l’età pensionabile si sia alzata sempre di più. Ma quanto basse saranno queste pensioni? Se siete tra i fortunati che saranno in condizioni di andarci con 43 anni di contributi, la vostra pensione sarà circa il 70% dell’ultimo stipendio e questo non è nemmeno il caso peggiore.
È dunque necessario risparmiare fin da subito per poter disporre, una volta in pensione, di un “tesoretto” che andrà ad integrare il magro assegno pubblico.
Come fare per risparmiare? I prodotti giusti sono i fondi pensione. Grazie alle loro caratteristiche sono infatti la soluzione ideale per costruirsi quel risparmio necessario per garantirsi una vecchiaia serena.
Cosa sono i fondi pensione ? Innanzitutto li dobbiamo distinguere in due categorie: Fondi Chiusi e Fondi Aperti. I fondi pensione chiusi sono legati al contratto collettivo di lavoro, e ogni settore ha il suo fondo. Un lavoratore dipendente, se vi aderisce, per poter avere il contributo del datore di lavoro deve sottoscrivere quello del suo settore: proprio per questo vengono chiamati anche fondi di categoria. I fondi pensione aperti sono invece destinati a tutti: lavoratori dipendenti e autonomi. Inoltre, ci sono anche i piani individuali pensionistici (Pip): non sono fondi ma un tipo di assicurazione con finalità pensionistiche, e tutti possono sottoscriverli, ed hanno Importanti agevolazioni fiscali con deduzione annuale dell’intero premio.
Altra cosa da sottolineare è che con i fondi pensione puoi anche pagare meno tasse: i contributi versati nel fondo (qualsiasi fondo) sono infatti, deducibili per un importo massimo annuo di 5.164,57 euro (si tiene conto dei tuoi versamenti più quelli del datore di lavoro, non il Tfr). Abbattono il reddito imponibile e, quindi, le tasse che paghi anno dopo anno, ed è un risparmio non da poco. Ad esempio: versando il massimo deducibile di 5.164,57 euro con uno stipendio lordo di 70.000 euro, si possono risparmiare ben 2.117 euro di tasse ogni anno, pari al 41% di quanto versato. Inoltre, anche se si sono versati solo 100 euro e con uno stipendio di 20.000, il risparmio è comunque del 27% (versando 100 euro, se ne risparmiano 27 in tasse). Non male.
Ora però veniamo anche alle condizioni meno favorevoli di questo prodotto. Al momento della pensione, avrai una tassazione sui premi versati per i quali hai goduto della deducibilità e pagherai un’aliquota compresa tra il 9% e il 15%, Inoltre durante l’ accantonamento non è possibile poter percepire anticipazioni se non per eventi importanti (acquisto /ristrutturazione prima casa o malattie gravi) o in caso di perdita del lavoro, e purtroppo c’è da sottolineare che sulle anticipazioni, a mio avviso, pesa una tassazione assurda (ben il 27%) che rende poco appetibile questa possibilità anche in caso servano necessariamente. Un altro aspetto importante è che il piano previdenziale, per avere un resa ottimale dovete cominciarlo da giovani, e non illudetevi che con una piccola spesa in età avanzata otterrete una rendita da capogiro, balle, il capitale va costruito nel tempo e soprattutto scegliete e fatevi consigliare una linea di investimento che a lungo capitalizzi bene il vostro sacrificio di risparmio.
Ed è per questo che è sempre consigliato scegliere le compagnie più importanti che abbiano maggiore affidabilità e stabilità. In conclusione quando si aderisce ad un piano previdenziale bisogna ben fotografare pregi e difetti perché altrimenti si rischia di cadere dalle nuvole alla prima necessità, questo prodotto è molto importante per tantissimi motivi e gode di un importante recupero fiscale ma le regole sono molto rigide, in sostanza una volta versati, i vostri soldi li rivedete in età pensionabile.
Il PAC piano d’accumulo assicurativo invece può essere forse il prodotto che si adatta meglio alle vostre esigenze? vediamo di capire.
Oggi in materia di risparmio le nuove polizze vita (che di vita non hanno più nulla a parte qualche compagnia che si ostina a vendere prodotti misti) non sono più detraibili come una volta ma come detto non hanno più i vincoli a cui il cliente debba sottostare . Oggi i “PAC” di tipo assicurativo sono prodotti dinamici, che rispecchiano la società in cui viviamo, non hanno più una durata, ed è il cliente che decide quando terminare per obbiettivi o esigenze economiche, inoltre è possibile aumentare o diminuire la rata o versare dei fuori premio una tantum,ed infine hanno svariate linee di investimento che possono permettere di incrementare il vostro risparmio nel medio/lungo periodo.
Come scegliere un piano previdenziale o un PAC? Semplice, ponderate con attenzione gli obbiettivi prefissati, dopodiché scegliete il prodotto che più si addice alle vostre esigenze e soprattutto alle possibilità, (l’ideale a mio avviso sarebbe di sottoscriverli entrambi ma come detto tutto dipende dalle proprie possibilità). In conclusione sono due ottimi strumenti, con un grande potenziale, per questo ricordatevi sempre che risparmiare in questi termini significa semplicemente rinunciare a qualcosa oggi per il vostro futuro, per una vecchiaia serena o mettere da parte un capitale per l’università dei vostri figli, quindi il vostro sacrificato risparmio deve essere il quanto più possibile investito nella maniera giusta e tutelato.